Introduzione
L’Ashwagandha, nome scientifico Withania somnifera, è una pianta utilizzata da secoli nella medicina tradizionale indiana per le sue proprietà benefiche. Ma cosa dice la scienza moderna a riguardo? Numerosi studi, sia in vitro che clinici, anche randomizzati e controllati (RCT), considerati il gold standard nella ricerca medica, hanno indagato gli effetti dell’Ashwagandha sull’uomo, evidenziandone alcune proprietà interessanti.
Ecco un’analisi delle principali evidenze emerse dagli studi clinici di buona qualità
- Miglioramento della performance fisica: Diversi Studi hanno dimostrato che l’Ashwagandha può migliorare la resistenza cardiorespiratoria in atleti e adulti sani. In particolare, l’assunzione di Ashwagandha ha portato ad un aumento significativo del VO2 max, un indicatore chiave della capacità aerobica. Questi risultati suggeriscono che l’Ashwagandha potrebbe essere utile per migliorare le prestazioni atletiche, anche se sono necessari ulteriori studi per confermare questa ipotesi.
- Effetti anti-stress e ansiolitici: Alcune ricerche suggeriscono che l’Ashwagandha possa contribuire a ridurre i livelli di stress e ansia. In uno studio randomizzato controllato, l’assunzione di estratto di radice di Ashwagandha ha ridotto significativamente i punteggi di ansia e stress in adulti sani rispetto al placebo, probabilmente poiché riduce i livelli di cortisolo.
- Miglioramento della qualità del sonno: Diversi studi clinici hanno indagato gli effetti dell’Ashwagandha sul sonno. Una revisione sistematica e meta-analisi ha concluso che l’estratto di Ashwagandha potrebbe migliorare la qualità del sonno in termini di quantità e qualità percepita. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per confermare questi risultati e determinare i dosaggi ottimali per diverse popolazioni e condizioni. Anche se il dosaggio più efficace sembra essere quello tra 600 mg e 1000 mg al giorno.
- Effetti sul sistema immunitario: Alcuni studi preliminari suggeriscono che l’Ashwagandha potrebbe avere proprietà immunomodulatorie, ovvero la capacità di influenzare il sistema immunitario. Tuttavia, la ricerca in questo campo è ancora agli inizi e sono necessari ulteriori studi per comprendere appieno il potenziale dell’Ashwagandha nel supportare il sistema immunitario. Questo effetto si esprimerebbe particolarmente a livello neurologico dove l’Ashwagandha sembra migliorare il livello di neuroinfiammazione e quindi essere utile nelle malattie neurodegenerative.
Conclusioni
È importante sottolineare che, nonostante i risultati promettenti, la maggior parte degli studi clinici sull’Ashwagandha sono stati condotti su campioni relativamente piccoli e per periodi di tempo limitati. Sono quindi necessari ulteriori studi su larga scala e a lungo termine per confermare questi risultati e determinare l’efficacia e la sicurezza a lungo termine dell’Ashwagandha.
In conclusione, l’Ashwagandha sembra essere una pianta sicura e ben tollerata con un potenziale interessante per la salute umana. Tuttavia, è fondamentale consultare sempre un medico prima di assumere integratori a base di Ashwagandha, soprattutto in caso di patologie pregresse o assunzione di farmaci.
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