Introduzione
L’insonnia è un disturbo del sonno molto comune che affligge milioni di persone in tutto il mondo. È caratterizzata da difficoltà ad addormentarsi, a mantenere il sonno o da un risveglio precoce al mattino. Tra le varie opzioni terapeutiche, l’agopuntura si annovera tra le pratiche più antiche ed efficaci anche perché induce un sonno fisiologico a differenza dei farmaci che sedano, ma alterano il ciclo fisiologico delle fasi del sonno. (Leggi qui per approfondire l’importanza del sonno). Nonostante ciò, l’efficacia dell’agopuntura è spesso oggetto di dibattito, con alcuni che la considerano un placebo senza fondamenti scientifici. Per fare chiarezza, esaminiamo i risultati di un recente studio randomizzato controllato che ha utilizzato la risonanza magnetica funzionale (fRMN) per indagare gli effetti dell’agopuntura sull’insonnia sia in termini clinici che neurofisiologici.
Lo Studio
Lo studio in questione, pubblicato su BMC Complementary Medicine and Therapies, ha coinvolto 60 pazienti con diagnosi di disturbo dell’insonnia e 30 soggetti sani come gruppo di controllo. I pazienti sono stati divisi casualmente in due gruppi: un gruppo ha ricevuto un trattamento di agopuntura reale, mentre l’altro gruppo ha ricevuto un trattamento di agopuntura simulata (sham). I trattamenti sono stati somministrati per 4 settimane, con 3 sedute a settimana, per un totale di 12 sedute.
Cos’è la fRMN e Perché è Stata Utilizzata?
La fRMN è una tecnica di neuroimaging che misura l’attività cerebrale rilevando le variazioni del flusso sanguigno. Quando un’area del cervello è più attiva, richiede più ossigeno e glucosio, che vengono trasportati dal sangue. La fRMN rileva queste variazioni nel flusso sanguigno. Nello studio in questione, la fRMN è stata utilizzata per valutare gli effetti dell’agopuntura sulla connettività funzionale a riposo all’interno della rete emotiva del cervello. La connettività funzionale a riposo si riferisce alla correlazione temporale dell’attività neurale tra diverse aree del cervello quando una persona è a riposo e non impegnata in un compito specifico.
Perché Escludiamo l’Effetto Placebo?
Per escludere l’effetto placebo, i ricercatori hanno incluso un gruppo di controllo che ha ricevuto un trattamento di agopuntura simulata (sham). La sham acupuncture è una procedura progettata per imitare l’agopuntura reale senza però stimolare i punti di agopuntura tradizionali. Esistono diverse tecniche di sham acupuncture; in questo studio, gli aghi sono stati inseriti superficialmente in punti non terapeutici.
Punti Utilizzati
Nel gruppo di agopuntura reale, sono stati utilizzati i seguenti punti di agopuntura: Baihui (GV20), Shenting (GV24), Sishencong (punti extra), Shenmen bilaterale (HT7), Benshen bilaterale (GB13), Neiguan bilaterale (PC6) e Sanyinjiao bilaterale (SP6). Mentre nel gruppo di controllo sono stati utilizzati punti che non hanno effetti notti sul sonno.
Effetti Clinici Valutati con i Questionari
Per valutare gli effetti clinici dell’agopuntura sull’insonnia, i ricercatori hanno utilizzato diversi questionari standardizzati, tra cui:
- PSQI (Pittsburgh Sleep Quality Index): per valutare la qualità del sonno soggettiva.
- HAMA (Hamilton Anxiety Scale): per misurare la gravità dei sintomi di ansia.
- HAMD (Hamilton Depression Scale): per valutare la gravità dei sintomi depressivi.
- HAS (Hyperarousal Scale): per valutare il livello di ipereccitazione.
Conclusioni
I risultati dello studio hanno dimostrato che il trattamento di agopuntura reale ha portato a miglioramenti significativi nella qualità del sonno, nell’ansia, nella depressione e nell’ipereccitazione nei pazienti con insonnia rispetto al gruppo di agopuntura simulata. Questi miglioramenti sono stati accompagnati da cambiamenti significativi nella connettività funzionale all’interno della rete emotiva del cervello, suggerendo che l’agopuntura potrebbe agire modulando l’attività cerebrale in aree chiave coinvolte nella regolazione emotiva e nel sonno.
È importante sottolineare che lo studio presenta alcune limitazioni, tra cui la dimensione del campione relativamente piccola, (la risonanza magnetica ha un costo elevato) e la mancanza di un follow-up a lungo termine. Ma ciò non significa che i risultati non siano chiari, soprattutto considerando il confronto tra i punti “efficaci” e i punti che non lo sono in questo caso, sia in termini clinici che in termini di modificazioni neurofisiologiche.
Riflessioni
Premesso che anche se negli studi scientifici è necessario standardizzare i trattamenti, l’agopuntura va sempre cucita addosso al singolo paziente, quindi, non c’è una terapia standard per l’insonnia, ma ci sono dei punti che hanno un effetto generale come si evince in questo studio
La risonanza magnetica funzionale mostra chiaramente che l’utilizzo di punti diversi ha effetti diversi sul cervello e quindi, da un lato esclude l’effetto placebo, dall’altro ci sottolinea come la scelta dei punti sia fondamentale e ci conferma quello che osserviamo ogni giorno nei nostri studi di agopuntura. Quando non funziona, non è l’agopuntura in sé, ma la scelta dei punti che non sempre è semplice.
Bibliografia
Jiang TF, Chen ZY, Liu J, Yin XJ, Tan ZJ, Wang GL, Li B, Guo J. Acupuncture modulates emotional network resting-state functional connectivity in patients with insomnia disorder: a randomized controlled trial and fMRI study. BMC Complement Med Ther. 2024 Aug 21;24(1):311. doi: 10.1186/s12906-024-04612-0. PMID: 39169368; PMCID: PMC11340108.